Lucio di Patre

 

Il patriarca greco bizantino Fozio (IX secolo) riferisce nella sua Bibliotheca di aver letto un’opera di un non meglio noto Lucio di Patre (= Patrasso) dal titolo Metamorphoseis, per noi perduta. Una parte del contenuto, dice il patriarca, sarebbe poi stata ripresa e abbreviata da Luciano (per noi, Pseudo-Luciano) nell’Onos (= L’asino; ma in realtà Fozio si dice del tutto sicuro su chi abbia copiato chi); la differenza sarebbe che, mentre Lucio prende sul serio religione e magia, Luciano farebbe la satira delle superstizioni dei Greci.

Fozio, di lingua greca, non mostra di conoscere le Metamorfosi di Apuleio. Oggi si ritiene comunemente che Apuleio abbia rielaborato il materiale di Lucio di Patre indipendentemente dallo Pseudoluciano. Essendo le Metamorphoseis greche perdute, è difficile dire in che cosa esattamente Apuleio e lo Pseudoluciano si differenzino da Lucio di Patre; quando invece Apuleio e lo Pseudoluciano sono in accordo (accade talvolta che lo siano quasi alla lettera), essi rappresentano con buona approssimazione il testo delle Metamorphoseis perdute.

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